...Io ti racconto di amici reclutati in pizzeria...



Francavilla Fontana, ridente località dove l'antropologia brindisina è radicata in tutte le sue sfaccettature di cittadina levantina, quasi barese, volta al commercio e, dunque, laboriosamente ed un tantino spocchiosamente superba (nel senso buono dell'orgoglio), spezzata in due dalla Via Appia, la Regina Viarum per eccellenza (mica una via qualsiasi di Bari zeppa di auto e/o di moto in rigorosa doppia e tripla fila davanti ai bar, alle tavole calde di mezzogiorno o ai dannati negozi della stramaledetta SNAI), "Stradùn" attraverso il quale tre quarti abbondanti di storia romana non del Prof. Clemente ma di Tito Livio, ha abusato delle sue basole, lasciando solchi profondi, con gladiatori, consoli e imperatori seduti e dondolati non dal vagone gucciniano ma da instabili bighe trainate da cavalli affannati, tutti frettolosamente intenti non ad incontrar Godot ma ad arrivare a Brundisium da dove, poi, si sarebbero imbarcati col primo traghetto a vela mosso, eventualmente, dalle braccia palestrate di tanti marinai odissei indefessi sottopagati due centesimi di sesterzi senza lo straccio di una pensione da ottenere a fine spola nonostante non ci fosse ancora, allora, la Fornero, e con un articolo lontanissimo dal 18, senza Camusse varie, che se ne infischiava di loro e degli abusi. Personaggi, quelli delle bighe, imbarcati per la Grecia in piena talassocrazia adriatico-ionica non diretti, tuttavia, verso spiagge di nudisti di Kerkira ma verso la terraferma per contrattualizzar merci e terre e, eventuali schiavi usati garantiti, oppure diretti più a sud, verso un altro Egitto alla ricerca di Cleopatre diversamente tolomeiche.

Altra Città, è solo l'inizio

Barilive 23/6/2010

Ricordi dell'incontro in Laterza per Bari e per La Bari

Proficuo e interessante, ma soprattutto assolutamente innovativo, l’incontro dello scorso 11 giugno de “L’Altra Città” che nel tempio della cultura barese ha emesso il suo primo vagito dopo il successo ottenuto su facebook, incontro volto a sostenere le esigenze di una tifoseria sempre più scissa e smarrita a causa della solita incertezza che regna sovrana nella sede del Bari che mai come quest’anno deve fare i conti con una campagna-rafforzamento epicurea. Mai abbiamo assistito ad un malcontento diffuso nonostante un eccellente decimo posto conseguito e una ragione ci sarà: i tifosi biancorossi, piacevolmente e improvvisamente viziati da tanta grazia ricevuta in questi ultimi tre anni - perché poi sono i risultati a parlare non i modi con cui si è riusciti per quanto alcuni discutibili – come puntualmente accade in queste circostanze quando si trova a quadrare il cerchio sia pure casualmente, si vedono costretti a riporre i sogni di gloria di una continuità tanto agognata dovendo assemblare nuovamente e mestamente il puzzle biancorosso appena rotto come nel celebre film in bianco e nero di Stallio e Ollio.

Dalla Laterza riparte La Bari

Barilive 9/6/2010

Primo rendez-vous de L'Altra Città, uomini e donne che credono in una società calcistica degna di Bari 

Non sarà un Giovinco offerto gentilmente dalla ditta Juve come specchietto per le allodole ad entusiasmarci (fa benissimo Angelozzi a mettere i puntini sulle i con la storiella dei pantaloni abbassati), né Pulzetti e nemmeno l’ennesimo giocatore dal nome impronunciabile. Anzi, con tutta onestà, ci auguriamo che Giovinco resti lì dov’è o vada altrove: il sospetto è che arrivi senza quello spirito necessario alla causa e la tifoseria mal digerirebbe una eventuale prima donna con le paillettes, tendenzialmente capricciosa, che possa persino rompere l’equilibrio nello spogliatoio col rischio, tra l’altro, di accomodarsi spesso in panchina visto che il navigato Ventura non guarda in faccia a nessuno, per poi, tradizionalmente, dirsi addio a giugno prossimo magari sconfessando tutti facendosi pure rimpiangere. A lui gli preferiamo giocatori volenterosi e desiderosi di mettersi in evidenza, possibilmente con qualche anno di esperienza in A. Un altro alla Andrea Masiello, per intenderci.
E non sarà nemmeno il probabile addio di Barreto (e col suo, anche quello di Almiron), ampiamente previsti e, puntualmente, criticati, a farci cambiare idea: venerdi 11 giugno alle 18, nell’intercapedine mediatico-calcistica sudafricana, il gruppo istituito su facebook de “L’altra città a cui stanno a cuore le sorti del Bari” emetterà il suo primo vagito nel tempio della cultura barese, ovvero nella Libreria Laterza con la possibilità che divenga una vera e propria associazione.

Bari, qual grande dolore ci dai

Editoriale per BariLive 20/5/2010

I tifosi sono delusi. Molto delusi. A sentirli parlare e a leggerli attraverso i loro nickname sembrano siano stati privati di un giocattolo appena regalato. I tifosi sono come dei bambini, qui a Bari: vivono di attimi, di momenti che prendono al volo e fanno proprio. Ma poi accade che, d'improvviso, il giocattolo debba essere smontato perchè i pezzi di servono ad un altro giocattolo più importante. Ma nonostante tutto il loro cuore batte ancora per quel piccolo trenino lego che corre come una locomotiva impazzita lungo un altro binario allontanadosi per sempre da loro.
A guardarli in faccia sono tristi, si sentono traditi, incazzati come delle belve perchè gli è stato levato prima Conte, fortunatamente sostituito dalla mano di Perinetti che con una mossa coraggiosa ha tirato fuori dal cilindro Giampiero Ventura, e dopo Almiron e con lui Barreto, autentici poeti dell'ultimo anno glorioso di serie A.

Tifosi biancorossi, nasce la Giovanni Tiberini

BariLive 2/7/2010

Costituitasi di fatto l’11 giugno scorso con un regolare statuto, ha visto la luce ieri nei saloni di un albergo cittadino la “Giovanni Tiberini 1908” una nuova Associazione di tifosi biancorossi il cui nucleo storico nasce dai petali della curva sud dello stadio San Nicola per volontà di due storici, fedeli e indomiti tifosi, Edoardo Gallo (rappresentante legale) e Sergio Mola i quali si prefiggono l’obiettivo di riunire vecchie e nuove leve del tifo biancorosso condividendo i valori di sana lealtà sportiva e educazione allo sport, pur mantenendo la propria autonomia interagendo con tutte le componenti del tifo organizzato e con la società dei Matarrese, promuovere e sostenere la squadra biancorossa, sviluppare il tifo sportivo nel rispetto delle norme etiche di educazione civica e sportiva, delle leggi dello stato e di osservanza delle direttive morali di comportamento.

Metti una sera… un film

Articolo per BariLive 29/5/2010

“Metti una sera… un film”. Non siamo nel west polveroso attraversato da lente locomotive fumanti e calpestato da buoni, brutti e cattivi Clint Estwood con barba incolta e sigarette in bocca, né tanto meno nel Bronx, ma al Terminal Crociere del Porto di Bari dove una “Glenn Miller Orchestra” composta da una quarantina tra discenti dodicenni e tredicenni del corso ad indirizzo musicale della scuola secondaria di I° grado “Manzoni Lucarelli” di Ceglie del Campo contaminato da ex alunni nostalgici particolarmente affezionati, ha gratificato i tanti genitori accorsi per vedere i propri figli cimentarsi tra violini, tastiere, ottoni, chitarre, flauti dolci e percussioni oltre ad entusiasmare gli ospiti politici come il neo eletto Presidente del consiglio regionale, Onofrio Introna, l’Assessore alla cultura con varie deleghe Fabio Losito e il Presidente della Circoscrizione San Nicola-Murat, Mario Ferorelli. Un concerto multimediale che ha fatto l’occhiolino a celebri colonne sonore di film western insieme alla mostra “Cine… città, da George Mèliès ad Avatar” allestita e curata con abilità dalla Prof. Maria Pia Pizzo e gli alunni della III A.

Bari Calcio, cala il sipario

Editoriale per BariLive 17/5/2010

Bari Calcio, cala il sipario
Una nube vigliacca nel cielo e i sogni ancora nel cassetto

 
Quel gol di Rivas un secondo prima della fine della gara che ha fatto il verso a quello d’esordio di Kutuzov a San Siro, un trenino gioiosamente malinconico, quella maglia con tanto di cuore apotropaico biancorosso di Almiron mostrato quasi con rassegnazione quando è stato sostituito come a voler dire “ragazzi, io rimarrei pure…”, il giro di campo dei giocatori che ringraziano i tifosi per il loro fiato costante mai mancato durante l’anno, due curve che parlavano da sole, la nord naturalmente ottimista e attendista con la solita spettacolarità degli striscioni quasi a voler significare che tutto va bene, la sud contaminata di viola e da qualche bandiera sarcastica dell’Europa sventolata al Presidente in segno di civile protesta, e quell’odore bastardo sprigionato da una nube probabilmente vigliacca appena diradatasi nel cielo di Bari, una nube nemica del progresso e della crescita cittadina che non è riuscita a farci gioire per il risultato e che oscurato un po’ tutto il film di un torneo vissuto da noi con grande intensità emotiva: queste le istantanee catturate ieri al San Nicola.

Se ne va Toneatto, e con lui un pezzo di storia del Bari

 BariLive 13/5/2010

E' una notizia triste, che sapevo sin da stamattina, e che mi ha profondamente alterato l'umore della giornata. In negativo, ovviamente, lasciandomi quel retrogusto di tristezza infinita e di mesta rassegnazione.

E' come se si fosse chiuso per sempre un libro non ancora terminato, come se si fosse offuscata improvvisamente una foto nitida, seppure in bianco e nero, che avevo ben impressa nella mente.

Una improvvisa eclissi di luna o di sole, non ha importanza, un'ombra che prepotentemente ha offuscato il ricordo della mia gioventù.
Non serve ricordare chi era, cosa ha fatto, cosa ha raggiunto con un Bari messo su dignitosamente a pane e lenticchie raggiungendo la serie A e pure qualche soddisfazione, senza imprenditori alle spalle e senza DS più o meno importanti e senza Barreto e nemmeno Almiron.

So solo che senza la sua figura la mia vita diventa orfana di qualcosa.
Della mia gioventù, dei miei ricordi.
Ma tanto, a chi lo dico.... alla gente che rifugge dal passato per vivere solo e sempre di presente e, peggio, di futuro? A quelli che provocano e si credono dei onnipotenti solo perchè si incensano del titolo effimero e grottesco di "amministratore" di forum? O a quelli che non sanno nemmeno scrivere una parola in italiano o, peggio, abbreviano fino all'inverosimile un periodo con quei dannati "xè" - "sxo" - "kiedi" et similaria, magari conditi da bestemmie? O forse a quei dannati ignavi che si credono i padroni della città e dei colori biancorossi, che nemmeno guardano la partita voltandole le spalle, solo perchè vanno sempre in trasferta, colludendosi automaticamente con la mediocrità?

Un paese, una città, una popolazione, una tifoseria senza passato, che rifugge dallo stesso e non lo considera badando solo ed esclusivamente ad osannare quel poco di buono che si è fatto adesso (sia pur con tanta fortuna), che nel dubbio vive di attese (eterne) pur di non contestare una società palesemente in difetto calcisticamente, non ha futuro.

Addio Lauro, sit tibi terra levis

Massimo Longo

Bari calcio: la libidine è finita

Editoriale su Barilive 19/4/2010
Il San Nicola è sempre più allo sfascio  
Bari calcio: la libidine è finita 
Matarrése sembra scocciato ma il "rischio" Europa è stato comunque evitato.
Insomma è la solita Bari da mezza classifica, come la Società che la esprime 

E che nessuno, adesso, parli di complotti, biscotti e che piangere paga. Il Napoli, pur senza strafare, ha vinto meritatamente. Un Bari col freno tirato e privo di qualsiasi stimolo ha solo timidamente fatto il solletico alla squadra di Mazzarri che con due tiri e mezzo in porta e un possesso di palla superiore, ha portato via l’intera posta avanzando di classifica per alimentare la fiamma dell’Europa. A differenza del Bari che, pur essendoci andata vicina, ad un tratto del suo torneo ha tirato i remi in barca, non si sa bene se a causa delle numerose defezioni o per strategia aziendalistica.

Una coltre di nubi, fortunatamente non quella del vulcano islandese impronunciabile quasi come la mezzala ungherese del Bari, copriva il cielo barese - astri inclusi - fino alla linea curva di un illusorio orizzonte europeo ormai lontano ma pur sempre rassicurante per una salvezza acquisita da tempo, un’ellissi calcistica sorda e nascosta dietro il telone ormai a brandelli del San Nicola quasi volesse ribadire che i tempi della famosa libidine venturiana era finita da tempo. E nemmeno l’unico imperativo, ovvero vendicare il risultato dell’andata, è stato coniugato: i ventimila accorsi allo stadio son rimasti ancora una volta delusi intrappolati dal filtro dell' illusione. Fortuna che ci hanno pensato le notizie appena battute, durante la partita, a farci strappare un sorriso con la liberazione dei tre medici di Emergency, per la disperazione, invece, di Minzolini.

Bari Roma

Editoriale Barilive 4/4/2010

A sentire i tifosi, da oggi, vigono due correnti filosofiche di pensiero: la prima - diciamo più fantasiosa che realistica visto che le prove certe non ci sono e mai ci saranno - è quella per cui Matarrese, alla sua millesima partita, non voglia andare in Europa perché “costerebbe troppo”; la seconda, diciamo più realistica che fantasiosa considerata l’evidenza, è quella per cui la Bari, squadra neo-promossa e bla bla bla, si senta appagata e pertanto, salvezza alla mano, non avrebbe interesse a continuare a stupire anche per salvaguardare possibili nazionali e tutelare i futuri partenti. Fatto sta che Sestu entrato al posto di Castillo e messo lì a giocare da attaccante è un po’ l’emblema del Bari di questo momento. E se in panchina non riesce a trovare spazio nemmeno Sforzini è facile trarre le conclusioni.

Senza Kutuzov, Ranocchia, Almiron, Donati e Meggiorini, e con Barreto e Rivas che hanno stretto i denti a causa dei loro atavici infortuni, “nulla quaestio” sulla Bari che pure ha mostrato i suoi limiti da competitrice europea tanto che perdere con un sol gol di scarto contro la Roma, proprio, non poteva. Ma a noi piace guardare il bicchiere mezzo pieno: all’interno abbiamo scrutato una squadra che, oltre alle ottime ripartenze di Alvarez e il buon filtro a centrocampo, è riuscita benissimo a contenere le conclusioni degli undici giallorossi i quali, nonostante il gioco prodotto e la superiorità corale mostrata, non sono quasi mai riusciti ad impensierire Gillet. E che nessuno spari su Rizzoli: certo, su qualche punizione avrebbe potuto pure sorvolare, fatto sta che c’erano tutte.

Livorno Bari

Editoriale per BariLive 29/3/2010


Volavano bassi i gabbiani sulla vecchia Fortezza quasi a presagire qualcosa che di lì a poco si sarebbe avverata. E pure il libeccio livornese spirava forte ingrossando il dirimpettaio Tirreno al punto che quasi le onde, nell’infrangersi sulla costa, volessero trasportare a riva schiuma di rabbia tinta di biancorosso. La vittoria contro la Sampdoria e quella della Roma sull’Inter hanno lasciato aperte le porte alla speranza per cui, sbancando Livorno, sabato prossimo si sarebbe potuto assistere alla partita del secolo: Bari Roma. E per vincere contro questo Livorno, davvero mediocre, messo male e a tratti imbarazzante, sarebbe bastato anche un Bari privo di Almiron e Barreto le cui assenze sono sembrate uno dei misteri tipicamente baresi e, visto che siamo nella settimana santa, anche quelli pasquali e delle relative processioni che percorrono la città.
Un Bari che, dando fin qui l’illusione di poter dare seguito a quanto di buono aveva fatto, è salito fin quassù al Picchi per continuare, si, nella sua striscia positiva ma soprattutto per continuare a coltivare i sogni d’Europa sempre nascosti ufficialmente ma assolutamente trasparenti e che però ha mostrato troppa sufficienza dando quasi l’idea di voler rinunciare alla vittoria. E’ stata solo un’impressione ma tant’è. Un Bari troppo remissivo per far male al Livorno.