"Conte è un motivatore"

Articolo pubblicato su BariSera il 25/9/2008

Dieci domande sul Bari al regista-auore televisivo Gennaro Nunziante.
Dopo la rivoluzione targata Perinetti e Conte che idea si è fatta della squadra? Un parere anche sui due volti nuovi.
"Conte mi ricorda Ultimo, l'agente che per catturare Riina volle con se' uomini considerati falliti o buoni a nulla. Conte sa bene cosa può ricevere da loro, lo sa bene perché è un motivatore e perché conosce il calcio come le sue tasche".
Trova che il 4-4-2 di Conte, che prevede il gioco sugli esterni, sia efficace con questi elementi?
"A Conte non interessa il modulo, a Conte interessa la personalità della squadra, giocarsela ovunque, la porta avversaria come meta finale".
Donda è un regista puro, un buon interditore dai piedi buoni e dal lancio chirurgico ma discontinuo e anarchico, o un bluff?
"Io, da interista, ho atteso Recoba per un decennio, non vorrei capiti lo stesso a Conte con Donda...".

Donda o Barreto dipendenti?
"Conte dipendenti, mi spiace se Barreto andrà via a fine anno, a rimetterci sarà lui".
Che reparti le danno più garanzie? Aggiu_sterebbe qualcosa?
"Ordine e tempi di centrocampo. Con un uomo d'esperienza lì in mezzo andiamo in serie A serenamente. Non è che Volpi vuol tornare a Bari?"
La rosa, secondo lei, è al completo?
"Avrei chiesto a Conte di portarsi in squadra un po' di giovani di talento della Pri_mavera. E' un peccato terribile non permettere loro di maturare con un uomo di calcio come lui".
In una città che cambia volto, che si adegua alle grandi città metropolitane, che diventa più europea e meno provinciale nonostante le sue ataviche contraddizioni pensa che la società calcistica che la rappresenta possa ambire a qualcosa di più, atteso che in A sbarcano e rimangono, ormai, da tempo altre società dal passato tutt'altro che glorioso?
"Le città non si promuovono col calcio ma con l'orgoglio, l'appartenenza. Quando l'essere di questa terra non sarà più vissuto da tanti come una vergogna allora Bari sarà una grande città".
Cosa ne pensa dell'azionariato popolare?
"Che ha mostrato ancora una volta - ma non c'era bisogno - che Bari è refrattaria alla cooperazione. Ognuno va da solo e va poco lontano. Fossi stato Matarrese avrei fatto io l'azionariato popolare, un gesto di condivisione di responsabilità che avrebbe maturato tutti gli sportivi baresi".
Cosa direbbe a Ma_tarrese?
Bravo ad aver capito che con le nuove regole sui diritti televisivi conviene investire nella squadra, se poi modificassero la comunicazione riuscirebbero persino a posizionare dignitosamente il brand del Bari. Ma ora non chiediamo miracoli, godiamoci questo meraviglioso campionato.
Pronostico finale secco
"Il Bari va in A senza passare dai play off".

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