Faccia a faccia Sanz-Matarrese

Articolo pubblicato su BariSera il 4/6/2008

BARI - I dieci giorni sono scaduti ma, dopo una opportuna telefonata, Sanz e Matarrese si incontreranno nelle prossime ore a Milano, lontano da occhi indiscreti. Evidentemente stavolta c'è volontà di avviare una trattativa altrimenti Viale Japigia avrebbe già manifestato il suo diniego dopo il primo approccio tramite mail. Buon segno anticipare le mosse, normalmente si ottengono sempre i risultati migliori.

Alla determinazione di Sanz che conosce ormai tutte le carte, i numeri e le richieste ufficiali della società, fa da contraltare la disponibilità della famiglia Matarrese a trattare. L'impressione è che stavolta i Matarrese possano accontentarsi anche meno di quanto inizialmente stabilito (15 milioni di euro) perchè più che vendere il Bari sembra ci sia più voglia di disfarsene: ormai il figlio Salvatore, giovane futuro presidente, non vuole intraprendere una carriera florida con quel macigno prossimo al collasso stampato sul suo bigliettino da visita.
A questo si aggiunga che sta per terminare la "pacchia" del decreto spalma debiti senza dimenticare il tutt'altro che secondario problema della cronica mancanza di entusiasmo aleggiante da anni e che pervade, come il maestrale barese, tutta la città. Insomma determinati requisiti sembrano esserci stavolta, a questo si aggiunga che Sanz non è un neofita del calcio come lo sono stati i due monegaschi pronti a metter radici a Bari sicuramente per altri motivi col pretesto calcistico. Sanz economicamente non è da meno dei sudditi di Alberto di Monaco e probabilmente ha adocchiato possibili interessi qui a Bari prospettatigli, forse, da Paolo Stancarone, messosi da parte, che avrà sicuramente descritto Bari all'ex presidente delle merengues come una città affamata di calcio, con un potenziale tifosi secondo a nessuno, a cui non manca nulla per poter stabilizzarsi nella parte sinistra della classifica di serie A.
Non sappiamo esattamente a cosa sia interessato Sanz oltre che al controllo del calcio; ma questo poco importa, tanto prima o poi si verrebbe a sapere atteso che la situazione stadio San Nicola fa gola a mezzo mondo imprenditoriale, e comunque siamo dell'idea che in questo contesto si metterebbe in moto buona parte dello sviluppo economico. Sta di fatto che i tifosi baresi hanno il diritto di poter assistere a ben altri scenari calcistici con platee di ben altro spessore che Sassuolo e Frosinone ma soprattutto, con l'indotto che si ritrova, con la città più europeizzata, calcisticamente parlando, non può continuare, senza aver commesso alcun reato, la sua reclusione e subire come una tortura cinese il centellinare dell'improvvisazione e della mediocrità. E la prova sta nel fatto che nemmeno Conte, Perinetti, Lanzafame e Masiello sono riusciti a portare uno spettatore in più rispetto ai 2000 tradizionali, e questo, in fase di trattativa, dovrà avere il suo peso specifico. Domani, forse, si saprà di pi�, tuttavia si spera che tra una cotoletta ed un risotto allo zafferano gustati su un tavolino davanti al Naviglio di Porta Ticinese, possa prevalere il buon senso da entrambe le parti perchè i tifosi baresi non sono figli di un dio minore.


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