Il Bari? Secondo Guastella "sarà tra le prime 6 squadre"

Articolo pubblicato su BariSera il 29/7/2008

RIDANNA (Bz) - Sarà anche un Bari dai tanti volti nuovi, ma quelli storici, qui, sulle cime del Trentino, non mancano.

In un pomeriggio freddissimo quattro chiacchiere con Salvatore Guastella nel ritiro biancorosso, tra ricordi calcistici e qualche commento sui ragazzi di Conte. Lui è uno degli eroi di Torino nel match giocato dal Bari di Bolchi contro la Juventus in Coppa Italia nel febbraio 1983 che vide i biancorosi espugnare il Comunale con un gol a tempo scaduto di Totò Lopez. Siracusano di Rosolini, 45 anni, 6 presenze in A, 61 in B, 27 in C (due gol) e 3 in Coppa Italia (un gol), difensore arcigno poco spettacolare ma molto concreto e tante caviglie avversarie morse senza far mai male.

Dei suoi ricordi più belli dice: "Torino senza dubbio, impresa che non potrò mai cancellare dalla mente, il gol di Firenze in Coppa, però anche la prima promozione in A dopo 14 anni di B, c'era tanta gente di Bari che piangeva per la gioia". Ma lui da queste parti c'è già stato: "L'aria era la stessa, è un l'ambiente ideale per preparare un torneo". Tanti ritiri fatti con diversi allenatori, tra i quali ad uno è particolarmente affezionato: "Bolchi senz'altro per il doppio salto dalla C alla A, ma ricordo con emozione anche Catuzzi, autentico antesignano del calcio innovativo". Tanto sudore e allenamento, ma anche divertimento, tra aneddoti ed episodi curiosi: "Alcuni non si possono raccontare quantunque si tratti di normali scherzi camerateschi organizzati per ingannare il tempo libero, ma su tutti ricordo la difficoltà e la nostra conseguente goliardia, nel recepire la lingua locale, situazione che, come si vede, ancor'oggi non è cambiata".
Guastella il Bari lo sta osservando attentamente e non nasconde il suo giudizio sulla squadra e sulla preparazione: "C'è molta qualità nei giovani del Bari e la si vede. Sono rimasto favorevolmente impressionato da Bianco e Rivas i cui numeri già si vedono. Chissà le soddisfazioni che regaleranno quando avranno smaltito i carichi di lavoro. E' - continua - un mix giusto, anche numericamente sono a posto. Credo che Volpato avrà bisogno di un po' più di tempo per esprimere il meglio di se, ma non c'è fretta e poi la società è sempre in continuo monitoraggio. Da quest'anno - aggiunge - l'attenzione è certosina sui particolari. Ho visto attrezzature nuovissime, una palestra super attrezzata, un nuovo strumento innovativo, il delos. Il Bari, in Europa, è l'unica squadra col più alto numero di macchinari. Poi c'è Ventrone (preparatore, ndr) un'autentica garanzia, uomo dalla conoscenza infinita della sua materia".
Per il gioco espresso da Conte - mandare a rete un po' tutto il gruppo - Guastella ritiene che non ci sia bisogno di un bomber da 25 reti, come Protti o Iorio e, dopo la buona prova di ieri contro l'Inter, prevede: "Per il campionato ho la certezza che la squadra finirà tra le prime sei, quindi andrà ai playoff".

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