Liberty: tante difficoltà nel superare l’Audace Cerignola

Articolo per BariLive 28/02/2008

Che non dovesse risolversi in una gita sulle orme di Di Vittorio lo si sapeva già, nonostante la caratura della squadra locale, tanto che Mazzarano ne era convinto l’altro ieri; ciò che però non si riesce a capire è come mai il Liberty, indubbiamente più forte, abbia trovato così tante difficoltà nel superare l’Audace Cerignola, vice cenerentola del torneo, in piena crisi tecnica, e con solo 18 punti ottenuti fino alle ore 15 di ieri. E’ un deja-vu.

Del resto doveva pur far parlare di se il Liberty di Flora quest’anno - il primo della sua gestione - e ha trovato il modo più strano per far farlo. Già, perché mai come quest’anno si è assistito a partite contraddittorie che sulla carta sembravano ampiamente abbordabili e che invece si sono trasformate quasi sempre in vere e proprie metaforiche Waterloo. E a suggellare questa nostra tesi basta vedere il cammino dei baresi, sempre a punti con le squadre di testa (addirittura sono stati gli unici, finora, ad espugnare il campo della capolista Francavilla) e quasi sempre deludenti, lasciandoci spesso finanche le penne, con le squadre medio-basse.
Eppure Loporchio, Costantino, Vicenti, Carlucci, Rubini, l’infortunato Uva e Colusso, con l’innesto di giovani bravi trovati da Frisini, sono fior di giocatori, invidiati da tutta l’Eccellenza, che se giocassero in categorie superiori non sfigurerebbero affatto. L’umiltà di Mazzarano è quella giusta che serviva ad eliminare quelle sacche di presunzione eventualmente resistenti all’interno dello spogliatoio ma, nonostante tutto, non si riesce a capire quale sia la reale causa di tale patologia. La partita, tuttavia, è terminata 1-1 con reti di Solari al 20’ del primo tempo su rigore e il pareggio di Amantino intorno alla mezz’ora della ripresa ma i nostri taccuini son rimasti desolatamente vuoti. Partita che non verrà ricordata nell’annuario del calcio dilettantistico tanto che a tratti è stata davvero inguardabile, solo rilanci lunghi e folate estemporanee da un parte e dall’altra, troppo poco per una partita che aveva ben altre premesse. Il Cerignola cercava anche di dare una risposta ad una settimana difficile con l’addio di Favonio, sostituito da Aquino, e con l’allontanamento di alcuni giocatori e, pur senza fare l’Attila di turno, è riuscito a fermare la più quotata squadra barese. Il volto di Mazzarano negli spogliatoi è un mix delusione, stupore e di chi proprio non sa a quale santo votarsi dopo che è abituato a far di necessità virtù: “Sapevo che fosse una partita non facile, sono molto deluso, mi aspettavo francamente di più dai ragazzi, non ho visto quella tensione nervosa necessaria per questo tipo di gare. Una brutta figura che speriamo si chiuda qui a Cerignola. Loro ci hanno portato un po’ dove volevano, e ci siamo lasciati sopraffare dal loro gioco, peraltro modesto e anemico, siamo stati poco attenti nell’azione gol del loro pareggio”. Domenica seconda trasferta consecutiva ad Altamura contro la Leonessa: ci sarà da soffrire anche lì?
Massimo Longo

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