Stornaiolo: "Andremo di sicuro in serie A"

Articolo pubblicato su BariSera il 18/12/2008

Parliamo del Bari con Antonio Stornaiolo, attore, cabarettista e "bravo presentatore" .

Sembra un torneo senza padroni. Mai come quest'anno, forse, si potrebbe andare in A.
"Proprio così. Mancano gli squadroni eppure a volte soffriamo. Due le possibilità: o il Bari si esalta contro le grandi e, dunque, con le meno titolate dà il minimo, oppure ha bisogno di un'iniezione di fiducia in più. Per andare in serie A bisogna crederci. La serie B è drastica: se non sei primo, sei ultimo. Non ci sono vie di mezzo. Allora, come disse una volta il mitico allenatore Pugliese: "Undici gambe hanno loro, undici gambe abbiamo noi" ... perciò senza paura andiamo dritti in gol!".

Sconfitta ad Empoli e con l'Albinoleffe e vittoria striminzita col Piacenza: cosa non funziona?
"Per carità, una sconfitta ad Empoli, favorita alla corsa alla A, ci sta. E però: noi siamo "Il Bari"... 30 tornei in A, 40 in B. Non è tollerabile che a volte si perda, e pure male, contro formazioni molto meno smaliziate della nostra. Coraggio e vigore non devono mai mancare in campo".

Troppi giovani e poca esperienza: basta il solo entusiasmo per andare in A?
"Una cosa è certa. Senza entusiasmo non si va da nessuna parte. Nella vita come nel calcio è sempre meglio averne in quantità. Dunque, ben vengano la carica dei tifosi e l'ottimismo dei più giovani".

Il giocatore che l'ha impressionata di più e quello che l'ha delusa fino adesso.
"Preferisco non fare nomi. La cosa peggiore in questo momento è esprimere preferenze. La squadra va coccolata, incoraggiata ed assistita nel suo insieme".
Conte e Perinetti, secondo lei, rimarranno a Bari?
"Lungo è l'elenco degli "assi" nostrani partiti e mai più tornati. Ma del resto fa parte del gioco. Una squadra come la nostra deve necessariamente creare talenti e poi dare ad essi la possibilità di esprimersi in contesti nazionali ed internazionali. Conte e Perinetti rimarranno a Bari? Ah, saperlo. Per ora teniamoceli stretti stretti".
Il gioco sembra diventato prevedibile: forse si può provare con altri schemi?
"Effettivamente le nostre ultime avversarie sembrano averci preso "le misure". Provare altri schemi e formazioni non fa mai male per carità, ma questa decisione spetta al mister. In fondo se stiamo respirando aria di serie A il merito è suo. Continuiamo a dargli fiducia".
Il Bari in A solo per assistere alle passerelle di Ronal_dinho e Kakà o per rimanerci a lungo?
"Macchè. I tifosi del Bari vogliono la squadra in serie A. E se lo meritano. E' da troppi anni che aspettano. Non credo che una volta arrivati lì passeranno il tempo a gufare o ad accontentarsi delle passerelle dei super campioni".
Nonostante 30 anni di professionismo il Bari continua a giocare a Sassuolo mentre il Chievo e l'Atalanta in Inghilterra. Come mai?
"In Europa sono sbarcati in tanti, perfino il Chievo, praticamente il Mungivacca di Verona. Peccato però, con lo stadio che vantiamo e con le infrastrutture di cui disponiamo (penso all'aeroporto, ad esempio), potremmo fare non una bella, ma una bellissima figura. Eppure anche in questo caso preferisco non criticare ed essere ottimista. Siamo una città-regione per certi versi già internazionalizzata (crociere, summit politici, eventi culturali). Portiamo pazienza".
Tre nomi da prendere a gennaio per volare in A.
"Milito, Ibrahimovic e Ronaldinho. Per i soldi degli ingaggi non c'è problema. Mettiamo 5 euro io, 5 euro lei e tutto il resto la famiglia Matarrese...".
Ha dieci secondi per dire ciò che vuole a Matarrese e due secondi per fare un pronostico secco: come si piazzerà il Bari?
"Ai Matarrese mi lega un rapporto ormai ventennale. Guai chi me li tocca. Con Emilio Solfrizzi e Gennaro Nunziante abbiamo creato quel delizioso quadretto fa_mi_liare che credo ormai ap_partenga all'immaginario collettivo di questa città: "Nu tuf' quae, nu tuf' laè fino alla fine nge l'ama fae". Chi è che diceva così? Pepè! Troppo di_vertente. Sul piazzamento non mi tiro indietro. Noi quest'anno voliamo in A. Alla faccia dei gufi e dei pessimisti".

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