Di Cagno Abbrescia "Ci serve un regista"

Articolo pubblicato su BariSera il 11/12/2008

Simeone Di Cagno Abbrescia, senatore della Repubblica, candidato sindaco per il Popolo delle Libertà al Comune di Bari ma soprattutto tifoso del Bari dice "forse c'è una maledizione che grava sul Bari, cambiano gli allenatori, gli schemi, i direttori ma l'obiettivo di Matarrese non riesce a materializzarsi. Manca un idolo, un regista..."

Si soffre troppo, eppure questo torneo sembra davvero alla portata del Bari.
"Si, obiettivamente questo poteva essere l'anno buono, fra l'altro credo possa essere l'ultimo perché si sente parlare di diminuzione delle squadre, di difficoltà, quindi questo è il campionato dell'ultima chanche".

Cosa c'è che non va, secondo lei?
"Mancano da troppo tempo anche gli uomini-squadra, gli idoli, gli "Joao Paolo", i trascinatori della squadra e del pubblico".

Troppi i giovani, poca esperienza, il tutto spinto dall'entusiasmo creatosi attorno al duo Conte-Perinetti: basta per andare in A?
 "Con i tanti giovani si poteva creare subito quello spirito bizzarro da cui sarebbe scaturito l'entusiasmo giusto per fare grandi cose, tuttavia credo che già il fatto che si cominci a parlare di tre-quattro innesti, vuol dire che non si è soddisfatti dell'operato perché, evidentemente, occorre gente di esperienza".

Il giocatore che l'ha impressionata di più e quello che l'ha delusa fino adesso.
"Una volta si andava a vedere la partita solo per il gusto di vedere Conti, Mujesan, Muccini, Fara. In questo momento, le dico francamente, non c'è nessuno che mi impressiona più degli altri ed anzi aggiungo che la delusione aumenta ogni qualvolta vedo il Bari giocare quasi in surplace, senza schemi".

Le cose buone che si creano nel Bari, spesso, si dissolvono. Conte e Perinetti, secondo lei, rimarranno a Bari?
"Credo che Conte e Perinetti stiano facendo bene. I due dovrebbero rimanere perché se si vuole costruire qualcosa di buono occorre mantenere almeno i punti fermi".
Kamata, nonostante il suo estro, è diventato prevedibile e, con lui, forse anche il gioco di Conte: è giunta l'ora di provare con altri schemi?
"E' chiaro che puntare sul solo Kamata che, pur facilmente individuabili, ha velocità e ripartenza, o puntare sulla giornata "si" di qualcun altro, diventa rischioso e abbastanza facile per un difensore attento prendere le contromisure. E' chiaro che quella è una delle armi del Bari ma da sola non può bastare perché se si inceppa ne risente tutta la squadra".
Si vuole il Bari in A solo per il mero gusto di assistere alle passerelle di Ronaldinho, Mourinho e Kakà o perché si vuol tifare biancorosso?
"Ho già detto che il Bari deve evitare le pericolose altalene. Bisogna costruire un'ossatura con i giusti inserimenti così da consentire il salto di qualità o, comunque, per fare un campionato più tranquillo. Oggi parlare di salto di qualità è rischioso perché occorrerebbero troppi inserimenti diventando un problema oneroso. Il barese, visioso, non solo ama le passerelle ma vuole anche rimanere in quello scenario. Un ritorno in serie A sarebbe auspicabile".
Perché il Bari, nonostante 30 anni di professionismo, non è riuscita a mettere il muso in Europa?
"Ci sono stati dei momenti in cui il Bari ha "rischiato" di andarci vicino. In un recente passato, se solo il Bari non si fosse privato di tanti giocatori diventati, poi, campioni (cita De Ascentis, Zambrotta, Cassano, Volpi, ndr), non avendo avuto vicissitudini societarie, avrebbe potuto fare il salto di qualità. La realtà è in quel caso i Matarrese sono stati lasciati soli, e non solo sportivamente, avendo ripercussioni sulla squadra".
Tre nomi decisivi da prendere a gennaio per volare in A.
"Ricordo che il Bari pensava di acquistare Floro Flores. Lanzafame potrebbe essere un ritorno azzeccato per la fascia destra. Il terzo dovrebbe essere un regista".
Ha dieci secondi per dire ciò che vuole a Matarrese e due secondi per fare un pronostico secco?
"L'auspicio è: ben venga Matarrese, stiamogli affianco. Se si riprende la tradizione che in primavera il Bari gioca meglio, potrebbe esserci un evento positivo".

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