Sembra che il mezzo blitz in Piazza dei Miracoli all'ombra dell'eterna torre pendente, la conquista delle splendide Ville Palladiane e, l'altro ieri, il ritorno all'uno fisso nel deserto del San Nicola, vero e proprio eloquente cazzotto allo stomaco, lo abbiano rigenerato. "Audantes fortuna iuvat" gridava Turno ai suoi uomini per sconfiggere Enea e, con un parallelismo lungo duemila anni, Antonio "Turno" Conte, nonostante gli indubbi e riconosciuti meriti, riteniamo sia stato premiato perché al Bari - finalmente, aggiungiamo - non è mancato quel pizzico di fortuna indispensabile per risalire posizioni dopo le recenti umiliazioni.
Evitiamo, però, voli pindarici con la fantasia perché qui a Bari (e solo a Bari), storicamente e proverbialmente, bastano due vittorie consecutive per scatenare fantasie irrazionali - sotto certi aspetti comprensibili - quand'anche dovesse arrivare la terza vittoria consecutiva, stavolta nella seconda patria di Dante laddove i San Nicola boy's se la vedranno con gli omologhi di Sant'Apollinare in Classe anche perché, qualcuno lo ricorderà, dopo i 6 punti ottenuti tra Mantova e Ravenna all'andata, i soliti inguaribili ottimisti parlavano di playoff... Potenza di una vittoria in trasferta! Bravo Conte che invece di chiudersi ha gettato nella mischia il furetto Kamata - in odor di ricevimento della chiave della città visto che mangia polpi come pochi e che si è recato in devozione a San Nicola - il quale, oltre a travestirsi da Donda (impalpabile e ancora recluso nel suo vhs da dove non vuol saperne di uscire, nonostante qualche buon numero), tiene palla come pochi, oltre a correre come Mennea sulle fasce, e solo chi mastica calcio sa quanto sia indispensabile, a risultato acquisito, mantenerla.
E a proposito di Kamata, conoscendo l'andazzo delle operazioni di mercato baresi da trent'anni a questa parte, appare strano come mai certi procuratori del nord, la cui esperienza e professionalità non si discute (pensiamo a Re_galia, Sartori e Giacobazzi, tanto per fare qualche nome), non si siano accorti del giovane ex Legnano: misteri del calcio... E non si deve nemmeno dimenticare, però, che Vicenza e Piacenza, nonostante le difese imbarazzanti, abbiano tenuto sotto pressione i baresi per due terzi delle rispettive gare, in particolare il Piacenza che se avesse segnato tre gol nel primo tempo e forse un quarto nel secondo, nessuno avrebbe gridato allo scandalo.
Noi crediamo che siano necessari banchi di prova più tosti di Piacenza e Vicenza atteso che, tra l'altro, la prossima trasferta si chiama Ravenna e non Lecce. Bravo Conte ad aver azzeccato le mosse delle ultime partite anche se quelle suicide di Avellino e Chievo, proprio, non le abbiamo digerite. C'è da registrare qualcosa in difesa, ancora facilmente perforabile, Santoruvo deve sfruttare il fattore Kamata e Bonanni deve continuare a dimagrire e a correre. In fondo al buon Antonio da Lecce oltre ad una semplice salvezza non gli si chiede molto; solo di evitare certe brutte figure e certe umiliazioni a cui da tanto, troppo tempo la tifoseria è abituata, perché perdere a Frosinone e ad Albinoleffe, una tantum, ci sta pure, ma partire sfavoriti e, per giunta, tornarsene ciclicamente con quattro gol sul groppone, proprio no.
Gioca a favore anche un certo vento benevolo perché - i vecchi tifosi lo ricorderanno - accade una volta ogni 15 anni che il Bari non vada a risolvere la crisi agli avversari moribondi...
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