BARI - Occasione gettata alle ortiche. Troppe 3 partite in 7 giorni per gli uomini di Conte e, considerato lo spessore dell'avversario, ieri un terapeutico turn over era d'obbligo. Invece l'allenatore ha preferito confermare pressoché in blocco l'undici vittorioso col generoso Frosinone con la sola esclusione di Cavalli che, forse, in quanto ex, avrebbe potuto dire la sua.
Ma si sa, non c'è controprova, mentre la triste realtà è apparsa chiara dopo aver visto all'opera la coppia di punte proposta: Santoruvo, che pur garantisce quei dieci gol indispensabili alla salvezza, da qualche settimana arranca e mai come in questo trittico avrebbe potuto rifiatare; Ganci invece non ha corrisposto la fiducia concessagli da Conte (irritante quell'occasione fallita).
Forse un pensierino al primavera Perez che sulla tan_genziale, altezza Po_lisportiva Matarrese, sta facendo grandi cose. Si potrebbe fare anche perché, come da tradizione da queste parti, ci si accorge sempre troppo tardi che il profeta... era in patria.
Hanno, tuttavia, giocato bene i ragazzi, Conte ha portato da Arezzo un carico di prozac per la squadra trovata depressa, e ieri, nonostante il gol che è mancato, ha strappato a tratti anche applausi. Il Cesena è apparso davvero ben poca cosa anche se nel secondo tempo è riuscito a prendere coraggio tanto che con Esposito, per poco, non ci scappava la beffa: santo Gillet! E' apparsa evidente, ancorché imbarazzante, la netta difficoltà della difesa cesenate nel disimpegnarsi, il giocatore di colore Ola su tutti che ha ricordato qualche giocata di vecchi studenti nei campi cittadini, ormai cancellati dalla globalizzazione del cemento, quando invece di gestire il pallone, si preferiva gettare il pallone in fallo laterale per non sbagliare, segnale chiaro che con quella difesa si poteva e si doveva approfittare.
Ottimo Masiello, bene Marchese e Stellini, appena sotto tono Galasso (forse anche per lui occorre uno stop), Gazzi ha catturato diversi palloni a centrocampo tentando qualche volta anche di proporsi, Bonanni sempre meglio, Lanzafame imprendibile da applausi e Kamata autentica spina nel fianco per la difesa bianco-nera, i cui cross sono stati purtroppo inefficaci.
Per Donda, come volevasi dimostrare, nessuna novità, di continuità, proprio, non vuol sentirne parlare. Troppo statico sulla dorsale centrale del campo, lontano dal gioco, ha giocato praticamente da fermo non disdegnando però i soliti tre lanci smarcanti a partita (oltre a tanti errori) che fanno illudere quei pochi che attendono da sempre un idolo da santificare.
Domani si parte per lo stretto, versante Messina, campo tradizionalmente ostico ma che, osservando tutte le altre trasferte, paradossalmente appare la più abbordabile. Speriamo che Conte faccia rifiatare qualcuno anche perché in panchina c'è gente che scalpita e che potrebbe dare un contributo in motivazioni che, forse, a qualcuno dell'attuale "undici" sta venendo a man_care. Basterebbe, co_munque, anche continuare a non subire gol come è accaduto ieri, finalmente, dopo 4 mesi.
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