Il Bari in cerca della sorpresa

 Articolo pubblicato su BariSera il 21/3/2008

BARI - Vigilia di Pasqua, periodo di passione per tutti, Bari incluso. L'ultima fatica della via crucis prima di rompere uova e mangiar scarcelle e benedetti passa attraverso Messina, patria di Antonello, insigne pittore del '400, cui il Bari proverà ad emulare la sua celebre mano per disegnare una salvezza virtuale dal momento che il coefficiente di difficoltà appare inferiore rispetto al resto delle trasferte che solo a nominarle mettono i brividi. 

E a proposito di passione, il ridicolo e assurdo orario delle 19 è l'ennesimo messaggio in codice lanciato da quelli di Via Allegri della FGIC ai tifosi per penalizzarli ulteriormente: speriamo che sia l'ultima umiliazione dopo l'inutile decisione di giocare di sabato per giunta alle 16 considerato che le tv non sono interessate ad un Albinoleffe e ad un Chievo in testa alla classifica. Messina e Bari, dunque, si affronteranno per la diciannovesima volta, 7 vittorie per i peloritani, 7 i pareggi e 4 le vittorie biancorosse fino adesso.

Il Bari è in serie positiva da 3 turni dove ha ottenuto 2 pareggi ed una vittoria ma è anche imbattuto fuori casa da gennaio scorso quando perse ad Avellino e, considerati gli evidenti progressi - anche se molto c'è da fare - una ventata d'ottimismo è d'obbligo. Messina già virtualmente salvo, bello ad Ascoli a sentire Di Costanzo, e convinto di continuare la striscia positiva, per contro il Bari di Conte non gli è a meno anche se non riesce a raccogliere quanto produce a causa del momento no di qualcuno e questo Conte, forse, lo ha capito col Cesena quando avrebbe dovuto anticipare il turn over che, a quanto pare, oggi a Messina sarà costretto ad attuare. Antonio Conte è così, un anticonformista di natura (fossero tutti come lui), quando tutti parlano di Jadid in coppia con Cavalli in attacco non ci si meravigli di rivedere Ganci e Santoruvo lì davanti, nonostante la prova insufficiente di martedì scorso coi romagnoli.
Se tutto dovesse andare come dovrebbe, solo Cavalli appare l'unico punto di riferimento in avanti sfruttando anche la sua attitudine che lo vuole goleador da trasferta. C'è anche Desideri che scalpita e non si esclude uno spazio per lui, così come appare certo Belmonte a causa della bandiera bianca alzata da Galasso, rimasto a Bari insieme a Kamata per problemi muscolari. Il neo azzurrino Lanzafame insieme a Bonanni punti fissi, l'enigmatico Donda, Rajcic e Gazzi si contendono le solite due maglie (salvo ripensamenti dell'allenatore, Donda e Gazzi dovrebbero prevalere sul croato).
C'è da tornare a casa con un risultato positivo ma soprattutto c'è da dare continuità a quanto di buono fatto finora perché solo giocando così si potrà tagliare il traguardo della solita salvezza quanto prima in attesa della rivoluzione copernicana targata Perinetti che dalla patria di Heidi passa attraverso il Brasile (evitando l'Argentina) per approdare a Bari con i portabandiera Maric e Scapola, al momento gli unici "rinforzi" per l'anno prossimo, sperando che siano pronti almeno per Natale e che il solito dazio di saudade, di apprendimento, di ambientamento, di lingua, e di baresismi vari sia ragionevolmente contenuto.

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