Articolo pubblicato su BariSera il 3/07/2007
E' un fiume in piena Gigi Frisini quando lo incontriamo per un aperitivo sui tavoli di un noto bar del centro e se non gli poniamo subito le domande previste. Rischiamo anche noi di lasciarci trasportare dall'onda emotiva dei suoi fotogrammi in rigoroso bianco e nero che, a quanto pare, riempiono la sua mente, col rischio concreto di far saltare l'intervista.
Era il 18 febbraio 1962 - lo ricorda ancora Gigi - e mezza squadra del Bari era influenzata, e lui, insieme a De Santis, il commesso di Mincuzzi, e Mimmo Cariati, per premio, furono convocati dalla prima squadra (lui era nelle giovanili) in occasione di un Bari-Como, unica partita nella storia del Bari (a Bari) sospesa per neve: segno del destino... Barletta, Biella, Catania, Putignano, Aradeo (narra la "leggenda" che fu inviato nel Salento per punizione a causa dei suoi capelli troppo lunghi e a causa di qualche frequentazione per l'epoca, come dire, "strana"), Liberty Palo (ex Bari) ed altre le sue squadre.
Era il 18 febbraio 1962 - lo ricorda ancora Gigi - e mezza squadra del Bari era influenzata, e lui, insieme a De Santis, il commesso di Mincuzzi, e Mimmo Cariati, per premio, furono convocati dalla prima squadra (lui era nelle giovanili) in occasione di un Bari-Como, unica partita nella storia del Bari (a Bari) sospesa per neve: segno del destino... Barletta, Biella, Catania, Putignano, Aradeo (narra la "leggenda" che fu inviato nel Salento per punizione a causa dei suoi capelli troppo lunghi e a causa di qualche frequentazione per l'epoca, come dire, "strana"), Liberty Palo (ex Bari) ed altre le sue squadre.
Ora è direttore sportivo della rinascente Liberty Bari e ci tiene a far bene e a ricambiare la fiducia che Ninì Flora gli ha riposto considerandolo, non a torto, uno dei pochi conoscitori di calcio delle nostri parti. Ci tiene a precisare, Frisini, che non è mai sceso a compromessi con nessuno, che non ha mai comprato a "scatola chiusa" e semmai qualcuno gli avesse proposto un calciatore solo per il mero gusto di sbolognarglielo, il buon Frisini, col piglio di chi ha navigato e di chi conosce come le sue tasche il calcio, parecchio strano, di casa nostra, col suo acceso e colorito modo di pensare, ha sempre risposto con un fermo diniego.
Nel contattare giocatori che avrebbero dovuto formare la rosa del Liberty, il quasi canuto Gigi Frisini si è reso conto che sussiste ancora dalle nostre parti quel vecchio vezzo del mercato al rialzo da parte di pseudo-dilettanti, magari anche scarsi, che già guadagnano i loro 35/40.000 euro per le loro attività e verso i quali gli è sembrato doveroso non scendere ad alcun compromesso economico proposto sia da questi calciatori che dai loro procuratori che, è appena il caso di ricordare, pur non vigendo alcuna norma, nessun calciatore dilettante dovrebbe avere. Da qui l'esigenza, afferma Frisini, di ricorrere all'estero, a ragazzi stranieri dotati di sani principi, almeno di quei rudimenti di qualità e di quella umiltà che molti dei nostri dilettanti non hanno perché educati, calcisticamente, male, ma soprattutto perché si è reso conto che hanno voglia di crescere, di migliorarsi, di misurarsi con nuove realtà calcistiche.
Ricorda, il neo direttore del Liberty, i casi degli argentini Castillo che l'anno scorso ha giocato nel Frosinone dopo aver fatto la trafila tra Brindisi, Nardò, e Gallipoli o di Laviano e Barrusso che ora è di proprietà addirittura della Roma. Giocatori, questi, che possono fare da calmiere a questo mercato esageratamente in lievitazione considerando la categoria dove militano. Gigi Frisini è stato recentemente a Bastia Umbra, vicino Perugia, invitato da un operatore di mercato che organizza questi stage calcistici (uno dei quali è previsto a Barletta nei prossimi giorni), dove hanno preso parte giovani giocatori argentini alcuni dei quali sono finiti sul taccuino di Frisini e tra tutti, Solari, 24 anni, esterno sinistro che nel suo campionato ha fatto 12 gol in cui l'occhio esperto del direttore del Liberty, ha intravisto quel giocatore che potesse rispondere a quell'esigenza di mercato nonché a rafforzare la rosa che, ormai, è quasi pronta ma soprattutto che sul piano squisitamente tecnico, gli sarebbe costato il triplo se solo ne avesse scelto un omologo delle nostre parti.
Il ragionamento di tanto interesse per i ragazzi d'oltreoceano sta nel fatto che lo stipendio medio di una famiglia argentina è di 250 euro, venendo a giocare a Bari, il ragazzo terrà non solo un po' di soldi per sè e avrà diritto a vitto e alloggio, ma potrà finanche mandare dei soldi a casa. Un modesto giocatore di promozione, racconta Frisini, con minori credenziali ha preteso il triplo di quanto verrà corrisposto all'argentino.
Così come una volta in Italia le mamme negli anni '50 investivano sulle loro figlie, scosciandole alla Gina Lollobrigida, affinché potessero diventare Miss Italia, ancor oggi esistono ragazzi, purtroppo, che frequentano scuole calcio - gestite male - con gente che promette mari e monti e che a livello statistico, solo uno di loro riesce ad arrivare in A e forse 2 in B e pochissimi calcano i terreni della C: gli altri si perdono miserabilmente nei meandri più ignoti del calcio venendo finanche esaltati da pseudo-personaggi come anche i loro stessi padri che, invece di investire sulla scuola, investono sul calcio e guai se non rendono, ovvero, se non portano i soldi per pagare il mutuo della casa! Ecco la piccola grande differenza tra i nostri giovani e quelli del nord... Il calciatore giovane barese che milita nella squadre giovanili, non riesce a sfondare perché, fino a quando ha la stessa età dei loro omologhi settentrionali, ovvero sedici-diciotto anni, si equivalgono ma poi succede che i nostri non hanno voglia di mettersi in gioco, di allontanarsi da casa in quanto viziati, parecchio superficiali, e semmai dovessero provare a giocare da qualche parte, diventano cavalli di ritorno magari senza alcun bagaglio di esperienza. Il grafico interpellato da Frisini ha terminato l'effige del logo del Liberty, la sartoria è a buon punto con le casacche, la rosa è pressoché al completo e a quanto pare pronta a competere con le più blasonate Casarano e Nardò, insomma tutto sembra istradarsi per il meglio: i ragazzi ancora non convinti di militare nel Liberty sono avvisati.
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