Ieri, a Bari, un convegno che anticipa il Festival europeo della cultura ebraica in programma nel 2009

Articolo pubblicato su BariSera il 5/9/2008

Bari punto di partenza della Giornata europea della cultura ebraica. Una sorta di anticipazione del Festival della cultura ebraica che si terrà in Puglia nel 2009. Anche se sarà Trani la città capofila.
Lo ha detto ieri sera Renzo Gattegna, presidente dell'Ucei, Unione delle comunità ebraiche italiane, in occasione del convegno cultural-enogastronomico-musicale "Cultura ebraica, cultura mediterranea" tenutosi nella splendida cornice del Fortino.
Parterre d'eccezione: da Silvia Godelli, assessore regionale al Mediterraneo conduttrice della tavola rotonda, al presidente della Regione Nichi Vendola che vede "la Puglia come protagonista di un ideale percorso di conoscenza della cultura ebraica, vera e propria scelta politica più che religione o filosofia, in tempi in cui sacche di intolleranza sono sempre lì in agguato". "La nostra regione - ha proseguito Vendola - pur contando poco nella geografia di chi disegna con i compassi dell'odio e del razzismo, lavora nel Mediterraneo come i figli di Abramo per ricongiungere i fili della pace".

"E' Sannicandro Garganico la città pugliese dove si conta la più alta percentuale di ebrei" - ha spiegato Pierluigi Campagnano, presidente della Comuinità ebraica di Napoli. - Un popolo la cui caratteristica è proprio quella di rimanere legati alle proprie tradizioni, pur convivendo con altre culture. "E la Puglia - ha aggiunto Campagnano - è tradizionalmente terra di aggregazione e integrazione religiosa e culturale".
Varie le tematiche delle quali si è discusso ieri: la tolleranza, l'alterità, la contaminazione.
Parole in qualche modo inerenti con l'ebraismo. Ma più che altro si è cercato, attraverso la tavola rotonda, di capire se ci sono le basi per andare "oltre" la storia, "oltre" quel sinonimo di morte troppo spesso descritto nei libri di storia, "oltre" i campi di sterminio, per parlare di una cultura ebraica messaggera di pace e di stili di vita da trasmettere alla quotidianità.
Ne hanno discusso l'editore Alessandro Laterza, il filosofo arabo David Meghnagi, lo scrittore Stefano Levi Della Torre, il rabbino e direttore del Dipartimento cultura dell'Ucei Roberto Della Rocca oltre all'assessore comunale alla Pubblica istruzione Pasquale Martino, "padrone di casa" al posto del sindaco, ieri assente.
Martino, nel corso dei saluti, ha ricordato che a 100 metri da quella location scel_ta per il convegno esiste una sorta di Giudecca tutta barese. Proprio come avveniva nella famosa isola di Venezia, anche a Bari Vecchia esisteva in passato una numerosa comunità ebraica, non lontano da Piazza San Pietro.
L'ebraismo dunque. Metaforizzato ieri sera con la luna, un astro che, a differenza del sole, non prevede un'alba e nemmeno un tramonto, un astro che è sempre lassù anche se, durante il giorno, non se ne scorgono luce ed effetti.
Una luna paragonata anche alla donna ebraica, da sempre centro vitale della famiglia.
Ma un ebraismo che deve guardare avanti con ottimismo, portando però con sè il passato. Perché senza il passato non ci sarà mai futuro.

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