Antonio Conte, il traghettatore, colui il quale ha avuto il coraggio di sbattere i pugni sui tavoli per rimanere a Bari, va avanti per la sua strada ragionando da uomo in carriera, come è giusto che sia a 38 anni, e dimostrando che la fama di catenacciaro con tracce trapattoniane, deleterie per alcuni ex juventini che hanno intrapreso la sua carriera (Boniek, Tardelli, Cabrini), non fanno parte del suo modo di vedere il calcio.
All'inizio ha stentato perché non conosceva la rosa a disposizione ma col lavoro svolto in sinergia con Perinetti i risultati sono emersi nonostante il budget vicino allo zero imposto dal presidente e già si pensa al futuro anche se con uno Scapolan in prova raccomandato da Careca e un Maric di cui non si sa nulla, non è che le premesse siano poi così esaltanti. Abbiamo sempre sostenuto che non occorrono molti soldi per competere, ma una buona organizzazione societaria e nel Bari, a quanto pare, finalmente si respira aria salubre.
Il problema, però, è che per allestire una squadra da play off è necessario innanzi tutto guardare in casa propria, prima di oltrepassare Alpi e oceani, perché da queste parti ci sono Lanzafame e Masiello, su tutti, che occorrerebbe trattenere, in quanto con Gillet e Gazzi andrebbero ad allestire la colonna portante del Bari futuro. Va bene la politica dei giovani da valorizzare, ma che li si faccia rimanere una volta constatata l'affidabilità e non che li si lascia andar via al primo anno. E poi per andare in serie A occorrerà un bomber che garantisce senza tanti convenevoli quei 20 gol perché se si pensa di individuarlo tra i ragazzi delle favelas brasiliane, saremo al punto di partenza. Basta a concedere tempo agli sbarcati dal Titanic, direzione Italia, anche perché Santoruvo, che pure ha fatto quasi 40 gol in 4 anni con la maglia sudata, andrebbe meglio supportato. Alle telefonate private preferiamo quelle pubbliche per trattenere il neo under 21, perché così si darebbe un segnale alla tifoseria, forse quel segnale che manca da troppo tempo a causa della mancanza assoluta di comunicazione tra Via Torrebella. E poi non si può andare avanti a raccomandazioni e a conoscenze... ne va anche della dignità della città, già provata per altre situazioni contingenti.
A quanti credono che il Bari sia privo di stimoli, Conte risponde che ha voglia di stupire e gli obiettivi del Bari, ormai a salvezza pressoché acquisita, saranno quelli di levarsi qualche sfizio, terminare il torneo nella "fascettiana" parte sinistra della classifica, magari passando per la conquista di Lecce, conditio sine qua non per far tornare il sorriso ai tifosi. Ma una cosa alla volta, sabato c'è da arrestare la marcia trionfale della Triestina, vittoriosa da 4 turni, degli ex Maran che con la memorabile vittoria nel derby di Lecce ha lasciato il segno, Milani e Tabbiani.
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