La scuola calcio del Liberty apre ai giovani. Educare e formare i nuovi piccoli campioni

Articolo pubblicato su BariSera il 18/12/2007

BARI - Partirà da gennaio 2008 il progetto "La palla ai giovani" presentato ieri nell'Aula Magna dell'Uni_versità di Bari davanti al sindaco Michele Emiliano, al presidente dell'Amtab An_tonio Di Matteo e al padrone di casa, il prof. Stefano Bronzini responsabile stampa dell'Università, che lavoreranno in sinergia a supporto del progetto voluto da Ninnì Flora il quale, dopo aver riattaccato i pezzi della storica squadra di calcio, entra concretamente nel sociale, lodevolmente, pensando ai ragazzi meno fortunati della città. Ed è stato di parola anche stavolta Flora perché proprio a noi dichiarò, a giugno scorso, che la scuola calcio sarebbe stata una sorta di conditio sine qua non. "Mi complimento con i responsabili dell'immagine del Liberty (Franco e Andrea Godono ndr), per la foto-immagine che è di una eloquenza davvero unica, una foto dove appare un bambino con maglietta bianco-rossa che col pallone sembra voler dribblare gli ostacoli della vita davanti alla sua ombra riflessa su un muro della città vecchia: rinvia un po' ad Antonio Cassano e alla sua storia.

Il calcio come la famosa "a livella" di decurtisiana memoria già radicata ai tempi del liceo dove non v'erano classi sociali, anzi, chi proveniva da famiglie di professionisti normalmente era sempre meno dotato calcisticamente rispetto a quelli provenienti da censo diverso. Idea davvero encomiabile" - così Michele Emiliano in un suo intervento. E con lo slogan "solo i giovani, se vogliono, sono in grado di cambiare le cose", allo Stadio della Vittoria, nascerà la scuola calcio per diffondere la cultura sportiva, spesso latitante nella forma mentis delle ultime generazioni, e per divulgare i relativi valori di cui è pregna prendendo anche le distanze da quei luoghi comuni prettamente italiani secondo cui il calcio è sinonimo di business, diseducazione, violenza ed esasperazione. Con mezzi adeguati, istruttori e relativi metodi di allenamento, si tenterà di sfornare nuove generazioni di sportivi che riconoscano nello stadio un vero e proprio enclave familiare con l'obiettivo di farli diventare campioni non tanto sul terreno di gioco ma nella vita. Il progetto prevede tre fasi distinte: nella prima si tasterà il polso alle istituzioni cittadine (circoscrizioni, scuole, parrocchie e associazioni) con l'invio di un'apposita documentazione correlata da scheda di adesione da dove verranno costituiti veri e propri "Liberty Club" con campi di calcio, palestre e luoghi d'incontro.
Nella seconda verranno individuati dei referenti per ciascuna istituzione che ne seguiranno il progetto fornendo ai ragazzi la dottrina del messaggio sportivo-educativo volto al corretto instradamento dentro e fuori il campo di gioco con la presenza anche di calciatori famosi a supporto per dimostrare il proprio sacrificio, l'impegno profuso e la sofferenza con cui hanno affrontato la loro vita da sportivi, con uno sguardo anche alla lotta al doping, alla sana alimentazione a alla cultura della legalità.
Alla fine dell'anno calcistico si trarranno le conclusioni, si valuteranno borse di studio ed eventuali viaggi premio per assistere a partite di rilevanza nazionale per chi si sarà distinto. E' appena il caso di precisare che tutto sarà a costo zero.
 

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