Nicola Pignataro "Faremo i playoff"

Articolo pubblicato su BariSera il 16/10/2008

"Faremo i play off" . Così il noto cabarettista barese Nicola Pignataro esprime il suo ottimismo.
Che idea si è fatto della squadra dopo queste prime giornate?
"Finalmente dopo tante nuvole sta uscendo un po' di sole. Si vede anche dai tifosi a cui, con Conte al comando, sembra sia tornata la voglia di tifare Bari".
Conte ha portato una ventata di entusiasmo che sembrava sopito da tempo.
"Conte ha portato la competenza che serviva all'ambiente per ricreare l'entusiasmo. Ha scelto gli uomini giusti al posto giusto, ha creato una difesa coi fiocchi davanti a quel baluardo che è Gillet e credo che siamo già a metà strada. Penso che sia l'uomo adatto per questa città. Poi ho notato che si trova anche bene qui e la consapevolezza di aver portato i tifosi allo stadio non può che farlo lavorare con maggiore intensità".
Come se la spiega la metamorfosi dei tifosi baresi critici fino ad agosto, poi, improvvisamente quindicimila al San Nicola?
"I tifosi sono come gli innamorati. Due persone si amano alla follia anche se si dicono peste e corna ma alla fine è il bene a prevalere. Così è per i tifosi del Bari. Il problema erano i risultati, quindi chiunque, dovendo individuare un capro espiatorio, si sentiva autorizzato a prendersela col presidente che, per fortuna, è rimasto al posto suo e gli stessi che volevano mandarlo a gambe all'aria, son tornati con entusiasmo a gridare Forza Bari. Nel momento in cui l'amante Bari ha mostrato una spallina scoperta o un seno da fuori i tifosi "s'ann appicciat arret" e adesso è un idillio che va avanti".

Esiste un giocatore che l'ha impressionata di più, ne esiste uno entrato nei cuori dei tifosi come accadde con Protti e Joao Paolo?
"Sembra strano ma questa volta il giocatore simbolo sembra essere un difensore. In genere i tifosi si affezionano a chi fa i gol o le serpentine e, pur non capendo ancora come mai stia ancora in B (anche se sono convinto che andrà in A con la squadra), reputo Andrea Ma_siello il leader di questo Bari. Somiglia un po' a Zambrotta dei primi tempi. Anche Kamata e Rivas mi hanno impressionato".
Donda: un regista coi fiocchi o solo un centrocampista notoriamente discontinuo?
"Sarà il centrocampista del futuro del Bari. Essendo giovane, avvertiva i disagi di un ambiente "malsano". Deve maturare e deve capire che ha la possibilità di giocare in una squadra che gli può dare molte soddisfazioni, soddisfazioni che deve dare anche lui. Ha dei bei piedi e quando gli gira gioca bene e per questo mi domando: perché non gli deve girare sempre? Se dobbiamo mettergli un pochino di olio nelle giunture mettiamolo pure. Il ragazzo deve capire che col Bari può diventare qualcuno, se fallisce... tornerà ad essere un signor nessuno".
Possiamo avere timore finanche di un Sassuolo?
"Per l'amor di Dio, non voglio sostituirmi all'allenatore. Io dico che potremmo fermare il Sas_suolo semplicemente facendo una bella partita che dopo tutto il Sassuolo, pur avendo qualche giocatore valido, non credo che abbia il coraggio di affrontare ad armi pari il Bari: credo che avrà con un po' "di cacarella" e noi dobbiamo essere bravi ad approfittarne quando lo vedremo impallidire sferrandogli il colpo del ko".
In A sbarcano e rimangono, ormai, con regolarità società dal passato tutt'altro che glorioso. Trova che una città metropolitana come Bari possa ambire a qualcosa di più che la solita anonima classifica in B?
"Quando atterro a Palese nei giorni in cui c'è il vento di terra l'aereo fa il giro del mare e dall'alto si vede una città diventata metropoli. Ha un potenziale fortissimo, un grande stadio: è questo il momento in cui si deve approfittare perché ha tutto al posto giusto, una squadra di talento e senza senatori con i ragazzi che hanno bisogno di farsi un nome, un grande direttore sportivo, una presidenza ridimensionata che fa meno proclami e più vicina alla squadra. Il presidente sembra voglia bene a tutti pertanto "stringiamci a coorte, siam pronti alla morte!".
Di Bartolomeo non ha apportato denaro fresco nella società, ha solo acquisito un 10% delle quote: il solito affare tra costruttori o una svolta societaria?
"Aver sfondato un muro di gomma come quello della proprietà di Matarrese è già un segnale d'aria nuova. E' come se avessimo aperto una finestra, insomma per farla breve "ha trasut nu pikk d'aria fresck". Che poi, se vogliamo, l'accordo non è avvenuto tra i due imprenditori conosciuti e stimati ma credo che sia il frutto della trovata geniale dei loro figli, amici da sempre".
Cosa suggerirebbe a Matarrese?
"Di dare retta un pochino di più ai professionisti di cui si è accerchiato perché ho l'impressione che molti problemi sono figli dell'inesperienza del presidente che ha voluto imporre il proprio ruolo. Sono il direttore e l'allenatore ad avere l'ultima parola, lui deve solo acconsentire, deve essere sempre d'accordo".
Dentro o fuori: pronostico secco finale, come si classifica il Bari?
"Credo che arriverà quanto meno ai playoff se non proprio promosso direttamente, ma non ci illudiamo. Sarebbe arrivato di filato in A se solo avesse fatto qualche acquisto più oculato. Le spiego: quando ho letto dell'acquisto di Rivas mi son detto: "questo (il presidente, ndr) mo', dopo Gigi Rivas, mi prende Riveras e Mazzolas e va dritto in A!".

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