Prosciutto di Parma vs Ricotta Sckuanta 2 - 0

Articolo per BariLive 6/4/2009

Prosciutto di Parma vs Ricotta Sckuanta 2 - 0
Le 5 certezze post sconfitta casalinga del Bari 

di Massimo Longo

Sgombriamo il campo da equivoci: niente processi per favore, il Bari è ancora primo, la distanza sulla terza è rassicurante ma non crediamo ad un Bari sotto tono. Il Bari ha fatto quello che ha potuto, Conte non poteva fare di più. Non dimentichiamoci che in campo è scesa la stessa squadra che, convincendo, ha espugnato Pisa, Mantova e Sassuolo. Diciamo che il Parma è di un’altra dimensione.

Piuttosto dalla delusione stampata sul volto dei 45.000 tifosi (per lo più occasionali) appena addolcita dal pareggio vicentino, che ingenuamente si aspettavano di grattugiare il Parma sulle orecchiette, abbiamo decodificato alcune certezze. La prima: al di la della sua indiscutibile bravura e appurato che lasciarselo sfuggire sia stato un errore, quando Vantaggiato viene provocato dai tifosi baresi, ci prova gusto ad infierire contro la sua ex squadra. Sarebbe il caso, d’ora innanzi, di ignorarlo così, magari, una prossima volta non gli si alimentano rancori.



Seconda certezza: la squadra emiliana continua ad essere la bestia nera del Bari. Ci eravamo illusi che, guardando tutti dalla vetta, almeno una tantum, il Bari avrebbe potuto accorciare la sfiga nei confronti dei ducali ed invece, osservando impotenti le gesta dei vari Castellini, Morrone, Lucarelli, Budel e Reginaldo, abbiamo intravisto le sagome di Brolin, Asprilla, Melli, Benarrivo, Mintoti e Apolloni, autentici artefici di vecchi prototipi “Parma” sempre vincenti col Bari, e non solo.

Inevitabile una terza, conseguente, certezza: il Parma ha costruito la squadra in estate con personale altamente qualificato (non fuoriclasse) col quale, dopo un prevedibile impaccio iniziale, sarebbe sicuramente uscito col tempo. Il Bari no. Il Bari è partito sospinto dall’inerzia dell’entusiasmo generato dal ciclone di Natale 2007 supportato dai tanti, troppi, giovani per lo più inadeguati - chi ci legge lo sa – sui quali avevamo espresso più di una riserva sin da Ridanna. E i fatti ci hanno dato ragione. Rivas e Barreto a parte, alla fine il vero ed unico rinforzo in termini di qualità e di esperienza, sebbene a tempo determinato, è stato Guberti dal momento che Kutuzov solo adesso sta venendo fuori, di questo Lanzafame non sappiamo cosa farcene e su Edusei converrebbe rivolgersi a Federica Sciarelli. Tutte considerazioni che fanno capire le differenze delle due regine: i biancorossi, come sempre, mossi in base all’evolversi degli eventi, i ducali invece da una solida programmazione.

Quarta certezza: non vogliamo essere profeti quantunque 33 anni di gestione Matarrese - perdonate la presunzione - siano sufficienti per capire come funzionano le cose in Via Torrebella ma, auspicandosi che la A non gli sfugga di mano, Matarrese dovrà intuire che con questa squadra, nonostante Barreto, Caputo e Kamata, basteranno un semplice Siena, un arruffone Catania o un modesto Chievo, in casa nostra, per farci soccombere e che quindi, una eventuale rosa di A, necessiterà di gente robusta, coi nervi d’acciaio, di giocatori navigati ed esperti, possibilmente non in fase calante, che affrontino match di pari livello con lo spirito giusto. Col Parma sembravano piccoli piccoli quasi spaventati da tanto glamour.

Quinta certezza: Bari capace di rialzarsi sempre quando tocca il fondo ma assolutamente latitante quando c’è da indossare il frac nelle serate di gala. Lo dicevamo in tempi non sospetti anche a costo di essere impopolari e lo ribadiamo ancora una volta con assoluta certezza: questa era, e rimane, una B molto mediocre con Cittadella, Treviso, Albinoleffe, Sassuolo, Avellino, Grosseto, Empoli e Mantova che hanno trascorso ¾ della loro storia in tornei regionali. Insomma, più che una B, sembra un girone H di Promozione e sarebbe stato davvero un delitto non osare. Come dire, è vero che le cure Ventrone-Conte-Perinetti si son mostrate efficaci con queste squadre ma… con la prima squadra tosta, invece, l’aerostato ha cominciato a perdere quota. E questo vorrà pure significare qualcosa. Adesso si dovrà lavorare sulla psicologia dei giocatori; occorrerà, infatti, far capire loro, a partire da Ancona venerdì santo, che dopo il Parma c’è il Bari e dopo il Bari… il girone H di Promozione, e quindi urge tornare a giocare come sempre. Se si vuole andare in A. Giuseppe Verdi, Teatro Regio, Nabucco, Culatello e Parmigiano hanno battuto Niccolò Piccini, una Rappresentativa Petruzzelli-Piccinni-Team, la Cecchina, i Ricci di mare e la Sckuanta 2-0. Pazienza.

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