Uccio De Santis: "Credo che non andremo in A"

Articolo pubblicato su BariSera il 13/11/2008

Uccio De Santis, ideatore del Mudu, dice che "giocatori come Barreto vanno acquistati e non presi in prestito altrimenti si illude la tifoseria".

Segue il Bari?
"Con un padre vice direttore del Centro Medicina dello Sport che si occupava di anti-doping avrei potuto seguirlo ed invece il lavoro non me lo ha permesso. L'ultima partita che ho visto è un Bari-Lecce vinto per 2-0, ricordo che segnò Bivi. Lo seguo comunque in TV e sui giornali e, a fine partita, se sono lontano come adesso (è in Turchia, ndr), mi preoccupo di sapere "ci ha fatt u' Bar"?

Lei che gira per la Puglia e regioni limitrofe, cosa pensano di Bari e del Bari?
"In Salento, in barba a quanto si dice, ci amano sul serio! La rivalità è solo calcistica ma per il resto hanno grande considerazione di Bari e dei baresi. Faccio più serate in Salento che a Bari e ci accolgono sempre a braccia aperte".

Conte è un grande allenatore: crede che rimarrà a Bari?
"So che è di passaggio e credo che averlo chiamato sia una scelta tanto rischiosa quanto coraggiosa perchè se l'allenatore dovesse andare bene si prenderà tutti i meriti ma se dovesse andar male... sarà colpa solo sua. Le scelte e i rischi sono alla base dell'imprenditoria. Per questo dico bravo Matarrese".

Quale giocatore si ricorda del Bari?
"Florio, Bivi, Joao Paulo, Guerrero, Cassano, insomma il percorso di conoscenza va dagli anni 70 ad oggi".

Chi l'ha impressionata di più fino adesso?
"Barreto, Masiello e Caputo senza dubbio, anche se su Barreto vorrei dire una cosa: so che Matarrese antepone i prestiti agli acquisti di giocatori che, magari, durante il torneo entrano nelle simpatie dei tifosi. Così facendo li illude. Stesso discorso per le vendite: prima di disfarsi di un altro Cassano - posto che ne nasca un altro - credo sia opportuno ottenere il massimo da lui. Se uno dei miei attori fa carriera tento di trattenerlo perché altrimenti romperei l'equilibrio del Mudu. Umberto Sardella è il mio Barreto".
Aggiusterebbe qualcosa nello scacchiere di Conte?
"Più che nello scacchiere aggiusterei l'erbetta del San Nicola. Me ne accorgo in occasione delle partite di beneficenza. Io non gioco al calcio a causa del menisco ma quando giro a bordo campo mi accorgo che è difficile correre".
Perché, secondo lei, il Bari non riesce ad entrare in Europa?
"Tutto dipende dalla radice. Detesto chi mi dà dell'arrivato. Ho fatto una lunga gavetta con umiltà e solo ora sono entrato nella mia "Europa" riscuotendo consensi qua e la e l'aver firmato autografi ad Isernia, a Napoli, a Potenza e a Santa Maria di Leuca, per me, è motivo di orgoglio. Io ci ho messo 20 anni per arrivare a Telenorba, 10 anni per ottenere un minuto solo in Rai, insomma ci vuole costanza, tempo e soprattutto programmazione. Questa la ricetta per il Bari".
Trenta secondi per dire ciò che vuole a Matarrese.
"Per il ruolo che ha e per la visibilità che ha la squadra, deve ascoltare più il cuore dei tifosi. Se vuole continuare a gestire una squadra di calcio, deve riscuotere consensi; per strada la gente deve potergli stringere la mano orgogliosamente e se ciò non accade vuol dire che è in difetto. Deve rimetterci anche lui di tasca propria altrimenti è inutile andare avanti. Anche io, nel Mudu, ci rimetto talvolta se voglio ottenere un prodotto migliore come è accaduto per Bianca Guaccero. La gente mi deve apprezzare per quello che propongo. Ho fatto 6 campagne elettorali per altrettanti sindaci e tutti e sei hanno vinto. Matarrese chiamami! Il Mudu porta anche fortuna!"
Ha pronta una barzelletta adeguata?
"Matarrese era in uno dei suoi cantieri quando arriva uno, vestito giacca, cravatta e borsa, e gli dice: "volevo lavorare qui da voi". E Matarrese: "cosa sa fare?" "Niente - risponde l'uomo - sono disoccupato ma prima ero ministro e ho posato spesso la prima pietra... posso fare anche quello se vuole. Se poi mi volete come dirigente del Bari..."
Come si piazzerà il Bari?
"Pur consapevole di ottenere commenti negativi da parte dei tifosi, ritengo, purtroppo che il Bari rimarrà in B senza passare nemmeno dai playoff".

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