Un Bari che tra Manzoni e Cesare Battisti, pur vincendo, non convince

Articolo per BariLive 26/7/2009
In amichevole contro il Lecco, il Bari segna 3 gol
Un Bari che tra Manzoni e Cesare Battisti, pur vincendo, non convince

In gol Koman e Greco. Allegretti e Alvarez in ombra

Stavolta si lascia il fresco ritiro di Racines per approdare più a valle, dove batte il sole e dove un limaccioso Adige fa l’occhiolino al Monte Bondone e al celebre Doss decantato in letteratura romana. Siamo a Trento, dove - narrant - i celebri trentarè trentini, trotterellando, vi entrarono.

Ma siamo anche nella patria di Cesare Battisti, martire locale, impiccato nelle fosse del Castello del Buonconsiglio perché interventista insieme a Fabio Filzi e Damiano Chiesa, che però fu fucilato insieme ad altri martiri. Città attiva, vivace, famosa a livello internazionale anche per il celebre Concilio iniziato nel 1545 e terminato nel 1563 col quale ebbe inizio la Controriforma. Ah! Mala tempora currunt… Sparring partner, però, il Lecco di Oscar Magoni - buon centrocampista del Bologna di qualche tempo fa - salvatosi alla lotteria dei playout ai danni della Sambenedettese e che svolge gli allenamenti da queste parti, squadra sconfitta due giorni fa dal Torino, sempre qui a Trento.

Il Bari non affrontava fuori casa la squadra manzoniana dal ‘73 quando vinse per 1-0 con gol di Dalle Vedove. Ventura prova a reagire alla sconfitta coi greci del Salonicco e manda in campo qualche novità: Gillet in porta, A. Masiello Ranocchia Bonucci e Parisi confermati sulla linea difensiva, Gazzi e la novità Allegretti al centro, Alvarez e Konam sulle ali mentre Kutuzov con Meggiorini davanti. Barreto invece parte dalla panchina. Il Lecco sembra la preda ideale quanto meno per esprimere qualche trama di gioco in più vista la caratura inferiore dell‘avversario. E infatti, il Bari parte subito di gran carriera siglando l’uno a zero a 50 secondi dal fischio d’inizio su assist di Kutuzov per uno smarcante Konam che, solo davanti al portiere, insacca. La partita è abbastanza noiosa e persino Alvarez riesce a non incidere più di tanto e allora ci pensa Arrigoni del Lecco, da fuori area lasciato solo, a pareggiare mirando sulla destra di Gillet. .

E’ il 24’. Un minuto più tardi Konam prende il palo esterno su cross di A. Masiello. Il Lecco applica molto bene il fuorigioco e quelli del Bari, spesso, ci cascano, Alvarez in particolare. Allegretti non convince la in mezzo mentre Kutuzov sembra essere la fonte di gioco in quanto arretra quanto basta per procurarsi palloni giocabili che, puntualmente, dispensa qua e la fino addirittura a sferrare tiri pericolosi in porta. Il caldo si fa sentire, Trento non è Racines come altitudine, e si percepisce. Le bottigliette d’acqua in campo e sugli spalti si sprecano. Il Lecco si fa intraprendente nonostante i valori pendino nettamente in favore dei pugliesi ma tutto sommato ci crede pur non pungendo più di tanto. Nel secondo tempo Ventura cambia quasi tutta la squadra, come nelle previsioni: S. Masiello per Parisi, con compiti, però, anche di offendere (che svolge molto bene), Stellini per Ranocchia, Belmonte per A. Masiello, un ottimo Rivas per Alvarez, De Vezze per Allegretti, Paro per Gazzi, Carobbio per Konam, occasionalmente esterno alto sinistro visto che non c’è nessun sostituto naturale, e Padelli in porta.

Ventura non è affatto entusiasta della resa della squadra almeno peri primi minuti quando sembra addirittura che da un momento all’altro debba capitolare. Ma non sarà così perché, sia pur alla distanza e senza fare sfracelli, il Bari esce soprattutto con un motivatissimo Rivas che salta l’uomo con sicurezza fino ad arrivare al cross con facilità. Al 18’, infatti, su un suo cross dal fondo, quando il pallone, ormai, sembrava perso, il difensore centrale lecchese Bosi, nel tentativo di respingere il pallone, spiazza il proprio portiere provocando un autogol. E’ l’1-1. Entrano subito dopo Barreto per Kutuzov e Greco per uno spento Meggiorini. Si vede un po’ più di vivacità ma il dialogo tra la nuova coppia d’attacco latita. Le azioni più incisive, infatti, arrivano dalle ali, da Rivas e da S. Masiello che, pur essendo terzino, ha licenza di offendere. Buoni gli spunti ma assolutamente sterili. Al 29’ gran tiro di Rivas dal vertice ma il portiere gli nega il gol con una gran parata. Allo scadere il 3-1 definitivo: solito cross di Rivas, Greco anticipa tutti e di tacco sporco, complice anche il portiere, fa gol. Termina così la partita ma Ventura non è affatto soddisfatto. Attende rinforzi perché, è convinto, che con questa squadra “persino Bonucci può fare la serie A”. Che tradotto per i più distratti, sta a significare che ci vuole ben altro materiale. Adesso due giorni di riposo, lunedi si riprende, il 31 luglio amichevole col Lumezzane al fresco di Racines e il 3 agosto si replica col Chiavari Entella sempre a Racines. In sintesi, un Bari più vitale nel secondo tempo ma ancora arrugginito e imballato nel gioco. Detto di Rivas, abbiamo assistito ad un Paro in progress (nulla di trascendentale, intendiamoci), un discreto S. Masiello, ma siamo ancora lontani da una forma standard. Forse il caldo, forse il peso dei 15 giorni di ritiro, fatto sta che è un Bari che ancora non convince. Nulla è perduto, però, siamo ancora l 25 luglio. Un Bari che, forse, si è perso? Come scriveva De Andrè, “Andrea s’è perso sui monti di Trento”. Noi preferiamo pensare che sarà un Bari che si ritroverà a campionato iniziato. Coi giusti innesti però. Almeno speriamo.
Massimo Longo

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